Valutazione del rischio biologico degli ambienti conservativi

L’aerosol atmosferico è l’insieme di goccioline e particelle solide contenute in sospensione nell’aria. Sia negli ambienti aperti che in quelli chiusi una parte di queste particelle è di origine biologica, l’aerosol biologico, ed è costituita da virus, batteri, spore di funghi e, negli ambienti aperti, spore di briofite e pteridofite, cellule algali, propaguli lichenici, granuli di pollini, cisti di protozoi, frammenti e uova di insetti e piccoli insetti.

Le particelle biologiche aerodisperse possono depositarsi sulla superficie dei materiali grazie alla presenza di correnti di aria o semplicemente per gravità. Nel caso in cui la superficie di deposizione sia quella di un’opera d’arte, la presenza del particolato biologico potrebbe portare all’innescarsi di fenomeni di biodeterioramento.

Ovviamente non sempre ci sono grandi quantità di particelle biologiche disperse nell’aria e non tutte sono in grado di degradare le opere. Per valutare il rischio biologico negli ambienti conservativi, soprattutto se confinati, è molto importante condurre monitoraggi aerobiologici. Questi consistono in un’analisi quantitativa, che restituisce un’idea del grado di contaminazione dell’ambiente, e di una caratterizzazione del particolato mirata ad individuare la presenza di possibili biodeteriogeni. Solitamente insieme al monitoraggio aerobiologico viene portato avanti un monitoraggio microbiologico delle superfici mirato ad evidenziare i processi di deposizione ed a valutare la presenza di biodeteriogeni sulle opere.

Gli studi aerobiologici, se effettuati con cadenza regolare, consentono di avere un monitoraggio costante degli ambienti e di individuare tempestivamente eventuali fonti di microrganismi biodeteriogeni, interne od esterne all’ambiente.

L’offerta del laboratorio Bio.Co.Ré.

Il laboratorio Bio.Co.Ré. offre servizi di monitoraggio aerobiologico progettati e realizzati ad hoc a seconda degli ambienti, e servizi di monitoraggio microbiologico delle superfici.

Possono essere effettuate campagne di monitoraggio una tantum, volte a valutare il rischio legato ad eventi particolari (ad esempio malfunzionamento degli impianti di condizionamento e purificazione dell’aria, interventi di manutenzione e restauro, valutazione dell’impatto dell’apertura al pubblico degli ambienti, etc.), o piani di monitoraggio periodici (stagionali, annuali, pluriennali) volti al controllo costante degli ambienti.